One Point Comic Review|L’educazione ambientale non dovrebbe essere un compito “gravoso”.
2024-08-17
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Il dipinto Xu Jin del commentatore Kong Yutong
Alcune scuole richiedono agli studenti di consegnare cartoni di latte vuoti e ricariche di penne come compiti di "educazione ambientale", e alcune sono addirittura legate alla valutazione del merito, che ha promosso le vendite a caldo di questi prodotti di scarto su Internet, un recente rapporto in "Widely discusso.
L’istruzione ha bisogno di una compagnia. I compiti a casa sono portatori di "pratica" e "pensiero"; i punteggi dei test sono portatori di "risultati di apprendimento"; i cartoni del latte ben piegati e impilati sono usati come prova della "consapevolezza e del comportamento del riciclaggio dopo aver bevuto il latte"; usato La ricarica è diventata anche un simbolo di "risparmio", "protezione dell'ambiente" e persino "sforzo".
Tuttavia, nella scelta del "vettore" e del "metodo", dobbiamo considerare anche l'effetto reale e se è veramente universale. Quando consideriamo i "cartoni del latte vuoti" come "lavoro di protezione ambientale", dovremmo considerare se alcune famiglie non bevono latte o alcuni bambini non sono affatto adatti a bere latte. Quando si collegano le ricariche vuote alle valutazioni, è necessario considerare anche se ciò comporterà il mancato utilizzo e lo spreco. Alcuni genitori acquistano addirittura ricariche usate in grandi quantità per aiutare i propri figli a completare i compiti.
Non importa quanto sia buona l’intenzione originaria dell’educazione, essa non dovrebbe portare al formalismo e a risultati educativi “falsi”. Per non parlare dello spreco di risorse, l'atmosfera che crea causerà anche un notevole "veleno" ai bambini.
Se si vuole veramente coltivare la consapevolezza ambientale e le abitudini dei giovani, tanto vale liberarsi dalle restrizioni di forme rigide e limitate, facili da quantificare e facilitare la pubblicità, e dare ai bambini più spazio per comprendere veramente la tutela dell’ambiente e partecipare in modo innovativo. Che si tratti di imparare a riciclare vecchi oggetti, ridurre l’uso di articoli usa e getta o promuovere il riciclaggio e il riutilizzo di materiali riciclabili, non esiste una risposta standard. Dopotutto, la classe della tutela ambientale richiede una partecipazione più positiva e attiva, piuttosto che un compito "onere", una competizione per la "valutazione" e ripetute involuzioni "nominali".
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