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2024-10-06
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reference news network ha riferito il 6 ottobreun articolo pubblicato il 3 ottobre sul sito web della rivista americana "foreign policy" affermava che dopo che l'iran aveva lanciato un attacco missilistico su larga scala il 1° ottobre, tutti gli occhi erano puntati sulla portata e sulla portata della risposta che israele aveva promesso di dare. i mercati petroliferi cominciano a ricevere segnali inquietanti che l'industria petrolifera iraniana, se non i suoi impianti nucleari, potrebbero essere sulla lista degli obiettivi della ritorsione israeliana.
richard bronze, co-fondatore di energy vision consulting, ha dichiarato: "se si intende includere le infrastrutture energetiche in un piano d'attacco, una questione da considerare è valutare due tipi di opzioni: una che colpisce principalmente il mercato interno iraniano, e l'altra che influisce sul mercato interno dell’iran. tali scelte sono mirate a obiettivi come i terminali di esportazione del petrolio, e l’impatto di queste scelte sui mercati globali potrebbe essere molto più ampio e di vasta portata”.
l'articolo ritiene che se israele effettuasse un attacco globale all'isola di khark, il centro commerciale iraniano per l'esportazione di petrolio, indebolirebbe significativamente la capacità dell'iran di ottenere entrate tanto necessarie dai suoi 1,7 milioni di barili di esportazioni di petrolio al giorno, ma al costo di esporre tutti gli altri ai prezzi del petrolio alle stelle, compresi gli americani che avranno un’elezione critica tra poche settimane. ulteriori attacchi da parte di israele contro le raffinerie che producono benzina per il mercato interno iraniano danneggerebbero teheran nel breve termine, ma non avrebbero conseguenze negative per i mercati globali.
l’articolo afferma che un’altra questione è come teheran risponderà a un attacco diretto alla sua ancora di salvezza finanziaria o alla stabilità interna. l’ultima opzione per l’iran sarebbe quella di provare a chiudere il cruciale stretto di hormuz. lo stretto di hormuz è la gola del golfo persico, attraverso il quale passa un barile su quattro di petrolio greggio trasportato dalle petroliere.
il sito web del financial times ha affermato in un articolo del 4 ottobre che israele sta valutando la possibilità di colpire il settore energetico iraniano, una scelta che ha sconvolto i mercati e sollevato preoccupazioni che una guerra in medio oriente possa minacciare le forniture globali di petrolio.