Le mie informazioni di contatto
Posta[email protected]
2024-08-16
한어Русский языкEnglishFrançaisIndonesianSanskrit日本語DeutschPortuguêsΕλληνικάespañolItalianoSuomalainenLatina
[Il nuovo ramo del virus del vaiolo delle scimmie menzionato da Tedros si riferisce a un nuovo ceppo mutante del virus del vaiolo delle scimmie chiamato tipo Ⅰ, vale a dire il tipo Ⅰb, che circola in Congo. Questo ceppo mutante può causare malattie più gravi. Il ceppo virale del vaiolo delle scimmie di tipo Ⅱ prevalente nell'epidemia di vaiolo delle scimmie del 2022. ]
Il 15 agosto, ora locale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che l'epidemia di vaiolo delle scimmie costituisce una "Emergenza Sanitaria Pubblica di Interesse Internazionale" (PHEIC). Questa è la seconda volta in due anni che l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara sussistente l'epidemia di vaiolo delle scimmie un evento PHEIC. Il PHEIC è anche il livello di allerta più alto ai sensi del diritto sanitario internazionale.
Secondo i dati dell’OMS, quest’anno sono stati segnalati più di 15.600 casi di vaiolo delle scimmie, superando il numero totale di casi dello scorso anno, inclusi 537 decessi.
Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato: “Un nuovo clade di virus del vaiolo delle scimmie è stato scoperto nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e nei paesi vicini dove non erano stati precedentemente segnalati focolai di vaiolo delle scimmie in Africa e altrove è molto preoccupante."
Il nuovo ramo del virus del vaiolo delle scimmie menzionato da Tedros si riferisce a un nuovo ceppo mutante del virus del vaiolo delle scimmie chiamato tipo I, o tipo Ib, che circola in Congo. Questo ceppo mutante può causare malattie più gravi. Il ceppo virale del vaiolo delle scimmie di tipo Ⅱ prevalente nell'epidemia di vaiolo delle scimmie del 2022. Il vaiolo delle scimmie può trasmettersi attraverso il contatto ravvicinato ed è generalmente lieve, ma in rari casi può essere fatale.
Una nuova variante del vaiolo delle scimmie si è diffusa dal Congo ai paesi vicini, tra cui Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, spingendo l’OMS a lanciare l’allarme.