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2024-08-15
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Il 15 agosto di quest’anno ricorre il 79° anniversario della resa incondizionata del Giappone.
Secondo quanto riferito da Kyodo News e Nihon Keizai Shimbun, il 15 agosto, ora locale, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha offerto "tama kushikatsu" (compensi sacrificali) al Santuario Yasukuni a nome del presidente del Partito Liberal Democratico. Kameoka Weimin, assistente speciale del presidente del Partito Liberal Democratico che ha visitato il Santuario Yasukuni come agente, ha rivelato la notizia ai media.
Inoltre, il 15, anche il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara e il ministro incaricato della rivitalizzazione economica Shindo Yoshitaka hanno visitato il Santuario Yasukuni.
Il 15 agosto 2023, Fumio Kishida ha pagato le quote sacrificali al Santuario Yasukuni tramite un agente.
Il 14 agosto, Fumio Kishida ha annunciato che non avrebbe partecipato alle elezioni presidenziali del Partito Liberal Democratico del mese prossimo, il che significa che il gabinetto di Kishida si dimetterà questo autunno.
Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri del mio Paese, Wang Wenbin, rispose allora e sottolineò che il Santuario Yasukuni è uno strumento spirituale e un simbolo del militarismo giapponese nel lanciare una guerra di aggressione straniera, e consacra i criminali di guerra di Classe A della Seconda Guerra Mondiale. I movimenti negativi dei politici giapponesi nei confronti del Santuario Yasukuni riflettono ancora una volta l'atteggiamento sbagliato del Giappone nei confronti delle questioni storiche. La Cina ha presentato serie rimostranze al Giappone e ha espresso la sua posizione solenne.
Wang Wenbin ha dichiarato: "Ciò che voglio sottolineare è che affrontare seriamente e riflettere profondamente sulla storia dell'aggressione è un prerequisito necessario affinché il Giappone possa riprendere e sviluppare relazioni normali con i suoi vicini asiatici dopo la guerra. La Cina esorta il Giappone a imparare coscienziosamente le lezioni della storia e aderire al percorso di sviluppo pacifico. Dobbiamo intraprendere azioni concrete per staccarci completamente dal militarismo ed evitare di infrangere ulteriormente la fiducia dei nostri vicini asiatici e della comunità internazionale”.
Questo articolo è un manoscritto esclusivo di Observer.com e non può essere riprodotto senza autorizzazione.