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"Incolpare gli altri paesi e proteggere se stessi", l'antidoping statunitense adotta questi doppi standard

2024-08-10

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Secondo l'agenzia di stampa Xinhua, il 7 agosto, la Reuters ha riferito che l'Agenzia antidoping degli Stati Uniti (USADA) aveva utilizzato atleti positivi al doping per lavorare come "sotto copertura" a condizione che fossero esentati dalla punizione. L'Agenzia antidoping (WADA) ha rilasciato una dichiarazione in merito a questa dichiarazione in cui condanna le pratiche illegali degli Stati Uniti. Questo incidente ha immediatamente attirato l'attenzione diffusa da parte dei media, degli atleti e dei personaggi dello sport di molti paesi alle Olimpiadi di Parigi, e ha anche messo in luce i doppi standard degli Stati Uniti sulle questioni antidoping.

Il 25 luglio, l'Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha tenuto una conferenza stampa presso il principale centro stampa dei Giochi Olimpici di Parigi. (Fonte: Agenzia di stampa Xinhua)

Il “lungo braccio di Rodchenkov” americano

Agli Stati Uniti sembra sempre piacere presentarsi come un'immagine che odia e odia il doping nello sport e non è disposta a usare il suo "lungo braccio" per intervenire.

La legge antidoping Rodchenkov degli Stati Uniti, entrata in vigore nel 2020, consente al Paese di esercitare una "giurisdizione penale extraterritoriale" sugli incidenti di doping negli eventi sportivi internazionali, danneggiando gravemente la purezza e l'equità degli eventi sportivi internazionali.

In risposta, l'Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime preoccupazione per l'impatto extraterritoriale della legge, affermando che "metterà a repentaglio la lotta antidoping in tutto il mondo".